Konstantin Grcic
La chiave di tutto quello che Magis è e fa è il signor Perazza.
Eugenio Perazza, il fondatore e la testa di Magis… come definisce se stesso: la testa (e dicendo questo tamburella con il dito indice sulla fronte).
Avete notato che una volta sulle copertine dei cataloghi di Magis c’era sempre la testa di un mulo? Wikipedia in inglese dice: “si dice che i muli siano più pazienti, più sicuri, più intrepidi e più longevi dei cavalli, e sono considerati meno ostinati, più veloci e più intelligenti degli asini.” “Pazienti, sicuri, intrepidi e longevi… e più rapidi ed intelligenti degli asini”. Ecco ciò che Perazza ama pensare di Magis, che è il mulo contro gli altri asini :-)
C’è da dire che Perazza non è una persona facile. O ci vai d’accordo o non ci vai. Può essere una persona splendidamente gentile e amorevole, ma al contempo è un tipo dalla testa dura (testa!). Ci ho messo del tempo per creare un rapporto solido con Perazza, ma da molti anni ho il piacere di far parte della cerchia ristretta dei designer con cui ama lavorare.
E io amo lavorare con lui! Talmente tanto che senza dubbio lui è il mio alleato preferito nel settore, il più vicino e quello che sa ispirarmi maggiormente. Perazza – la testa – è sempre alle prese con idee di nuovi progetti per Magis. Nuovi progetti, nuove avventure – questo è ciò che ama ed è assolutamente impavido quando ricerca nuove sfide, sempre.
Magis è la sua vita. Lui l’ha inventata e continua a reinventarla.
Pensa sempre a Magis, un pensiero non-stop. In ufficio scherziamo sul fatto che le vacanze estive in Italia (sono obbligatorie, tutto il paese si spegne nel mese di agosto) sono i giorni più tristi dell’anno per Perazza.
Povero Perazza. Ad agosto deve avere l’impressione che qualcuno gli stia rubando il giocattolo. Il giocattolo è la sua azienda e con esso le persone che ci lavorano. Magis è la famiglia di Perazza. Ha davvero a cuore tutti e si sente responsabile per loro. In quanto designer, noi siamo parte di questa famiglia e questo significa che ha a cuore noi allo stesso modo. Perazza di norma mi chiama una volta al giorno… non sempre per discutere questioni urgenti, ma solo per mantenere una connessione. Almeno una volta al giorno. Penso sia il suo modo di dire che sta pensando a me, che ci tiene. E allo stesso tempo certamente vuole assicurarsi che anche io stia pensando a lui/a Magis. E di fatto lo facciamo, … quotidianamente. Magis è una costante nel mio ufficio. Probabilmente ci sono pochissimi giorni all’anno (neppure le vacanze estive italiane) nei quali non stiamo lavorando per Magis. C’è un flusso continuo di progetti, uno scambio permanente di idee, pensieri, informazioni, dati, immagini, disegni, campioni. È un modo di lavorare così semplice e produttivo quando il dialogo è costante. Non lavoriamo solo con Perazza, naturalmente. C’è un piccolo gruppo di tecnici da Magis. Persone giovani, molto intelligenti, molto motivate e molto carine. È davvero una gioia lavorare insieme a loro. Perazza assegna una persona dello staff tecnico a ciascun designer. Noi lavoriamo con Matteo Zattarin e probabilmente sono più di dieci anni che lavoriamo con lui. È molto d’aiuto conoscersi così bene a vicenda. Come con Perazza, il rapporto che abbiamo con Matteo è molto più che professionale… è diventato un vero e proprio amico. Alberto, il figlio di Perazza, gestisce la parte business di Magis, mentre sua moglie Barbara Minetto è responsabile del marketing. È un insieme che funziona. Perazza si gode la libertà di fare i suoi progetti, di pensare avanti, sempre oltre… mentre alle sue spalle c’è un gruppo solido. Tipico di Magis. Tipico del mulo. Pensiero rapido e più intelligente degli altri.